lunedì 4 aprile 2011

Nucleare sì, nucleare no

Immagine di un impianto nucleare.(iserniaoggi.net)
Il tema che ricorre spesso e che sta tenendo banco in questi giorni è l'energia nucleare, che ha visto "spaccata" l'opinione pubblica in due differenti correnti: c'è chi sposa questo progetto e chi no. Vediamo quali sono gli argomenti a sostegno dell'una e dell'altra ipotesi. Partiamo da chi è favorevole: l'Italia soffre da anni un problema energetico di non poco conto, che la vede in netto ritardo rispetto ai paesi più sviluppati: il nucleare, grazie al quale si ottiene energia andando a modificare i nuclei atomici, rappresenta un ottimo quantitativo energetico ormai da anni per le nazioni più sviluppate, come ad esempio la Francia. Il punto è che la realizzazione di centrali nucleari risolverebbe un problema importante del nostro paese e darebbe nuovo slancio all'economia nostrana. Il livello di sicurezza è comunque elevato e siamo per fortuna lontani dall'ipotesi che potrebbe accadere quanto successo a Cernobyl nel 1986. Inoltre, tirando una conclusione semplicistica, ma pur sempre condivisibile, si può dire: esistono centrali in Francia, in Svizzera per cui noi, anche se non realizzassimo centrali nucleari, saremmo veramente al sicuro in ogni caso? Oppure chi non vuole il nucleare crea solo paure e allarmismi ingiustificati? Proprio in queste ore si parla del referendum, ma ricordiamo che un referendum appunto c'è già stato: nel 1987, gli italiani dissero no al nucleare, e le centrali nel nostro paese vennero chiuse. Ora la questione si pone nuovamente, con la tecnologia che in materia di sicurezza ha fatto dei passi in avanti: eppure, proprio poche settimane fa il disastro di Fukushima sembra avere riportato il tempo indietro a ciò che accadde nell' '86. Certo, in Giappone c'è stato il terremoto e non era prevedibile un disastro di tale entità. Però il problema ambientale è lo stesso, e rimane eccome.
Se vogliamo fare una statistica, dal punto di vista propriamente naturale l'Italia è il paese che viene colpito più da Sole che non in tanti altri paesi, come la Germania, la quale sfrutta al massimo questo tipo di energia (non è un caso che noi i rifiuti li vendiamo perché non abbiamo impianti adatti al loro reimpiego e i tedeschi li trasformano in energia). Bisogna inoltre ricordare che il nucleare non è una fonte rinnovabile (uranio, plutonio). Potremmo dire, in ultima analisi che sarebbe interessante sfruttare la grandiosa quantità di energia che il Sole ci regala ogni giorno, energia pulita e assolutamente vantaggiosa: insomma il nucleare è una grande risposta al problema energetico italiano, ma potremmo utilizzare eventualmente anche l'energia solare, fonte pulita. La costruzione di impianti fotovoltaici ha un costo non di poco conto, che può essere tuttavia ammortizzato nel giro di pochi anni. Perciò, nucleare o meno, l'Italia ha bisogno di sopperire alla mancanza di energia che afflige da anni il nostro territorio.

2 commenti:

  1. Ho sempre pensato che la radioattività fosse una cosa positiva, ti fà diventare più grosso e più forte, forse ho visto troppi film di Godzilla :D
    Ditelo ai bambini: << mangia giapponese che cresci in fretta >>!!

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  2. Il problema affrontato era il nucleare in generale, peccato per la vena ironica nel tuo commento riguardo a quello che è successo in Giappone che è stata un'autentica catastrofe..

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